Soia e microrganismi fosfato solubilizzanti
Colture | 06 maggio 2024

Soia e microrganismi fosfato solubilizzanti

Per ottenere le massime rese alla raccolta è necessario soddisfare appieno la domanda di azoto, fosforo potassio e di altri preziosi elementi nutritivi. Oltre alla somministrazione dei più opportuni fertilizzanti, la gestione integrata delle colture agrarie ha oggi a disposizione anche soluzioni specialistiche a base di micorrize e batteri promotori della crescita.

Questi microrganismi possono infatti interagire con i nutrienti presenti nel terreno, aumentandone la biodisponibilità e realizzando al contempo un miglior equilibrio in termini di popolazioni microbiche spontanee. In sostanza, operando in tal modo è possibile soddisfare la domanda di nutrienti delle piante innalzando al contempo la biodiversità del suolo.

In tal senso può trarre importanti vantaggi anche una coltura come la soia, la quale ha comunque garantita una quota di azoto grazie alla simbiosi con i rizobi simbionti azotofissatori. Ciò non di meno, l’apporto di microrganismi al terreno gioca anche per questa coltura un ruolo di fondamentale importanza.

I fabbisogni nutrizionali della soia

La soia varia i propri fabbisogni nutrizionali azotati in funziona che sia nodulata, cioè in simbiosi con i batteri simbionti, o meno. Nel primo caso in condizione di presenza di tubercoli di rizobio la coltura è quasi del tutto autosufficiente per l'azoto, necessitando solo di una ridotta concimazione fosfatica e potassica, limitando la concimazione azotata alla semina. Al contrario, se la coltura non fosse nodulata, risultano utili quantità variabili di N (80- 140 kg/ha), di P (50- 100 Kg/ha) e di K (80- 140 Kg/ha) in funzione della dotazione del terreno.

Tutti i benefici dei microrganismi

La via per una maggiore sostenibilità delle pratiche nutrizionali della soia consiglia l’uso di specifici consorzi di microrganismi selezionati, tali da espletare nel terreno funzioni fra loro complementari a favore sia delle colture, sia della rizosfera nel suo insieme.

Questi consorzi possono infatti colonizzazione il sistema pianta/suolo/ambiente, attivando i processi fisiologici delle piante, aumentando la disponibilità dei nutrienti già presenti nel terreno e, infine, occupando spazi vitali a scapito dei microrganismi patogeni.

Ciò si traduce anche in una maggiore capacità delle radici di estrarre e traslocare acqua e nutrienti verso le porzioni epigee delle colture, rendendo le colture più resilienti nei confronti degli stress abiotici.

Nutex Power e Marvita Starfix: due specialisti scendono in campo

A disposizione degli agricoltori vi è oggi una gamma di soluzioni specialistiche a base di microrganismi che permettono di elevare le rese in campo, valorizzando al meglio gli input nutrizionali normalmente impiegati. Due sono infatti le principali proposte di Sipcam Italia sul fronte dei microrganismi utili: Nutex Power e Marvita Starfix, ciascuna con le proprie peculiarità tecniche.

Il loro uso permette di creare nel terreno le condizioni ottimali per lo sviluppo degli apparati radicali, verso i quali aumentano il flusso di azoto, fosforo e potassio, migliorando al contempo l’assorbimento di altri importanti elementi nutrizionali come calcio e magnesio, e al tempo stesso completando l’assimilazione dell’azoto.

Nutex Power, fosforo e potassio: biodisponibilità al top

Sebbene sia fondamentale per lo sviluppo delle colture, soia inclusa, la quasi totalità del fosforo presente nei terreni è presente in forme insolubili, quindi indisponibili per le piante. Nutex Power agisce sui processi di solubilizzazione del fosforo, rendendolo maggiormente disponile per l’assorbimento radicale. Al contempo, viene migliorato anche l’assorbimento del potassio liberandolo dalla sua forma fissata e difficilmente disponibile per le radici.

Formulato come liquido, Nutex Power contiene un consorzio di batteri della rizosfera ad alta concentrazione unito a funghi micorrizici in grado di favorire la solubilizzazione dei fosfati inorganici e la mineralizzazione degli aggregati organici. La fissazione dell’azoto nella soia, grazie alla simbiosi con i rizobi, è una reazione energicamente dispendiosa e costa alla pianta dal 15 al 30% di fotosintesi netta. L ’enzima nitrogenasi che è coinvolto nella riduzione dell’azoto atmosferico in ammonio disponibile per l’assorbimento delle piante richiede molta energia (ATP), indispensabile per portare a termine questo importante processo.

Nutex Power agisce quindi in veste di promotore della crescita radicale apportando energia sotto forma di fosforo e promuovendo lo sviluppo radicale. In questo modo l’incremento della superficie del capillizio radicale massimizza l’assorbimento delle giovani radici con una continua e prolungata attività dei noduli radicali. Grazie, infatti, alla particolare formulazione di Nutex Power i microrganismi beneficiano di una matrice organica che li mantiene vitali, innescando al contempo la loro prima riproduzione una volta somministrati al suolo. Ciò porta a moltiplicare in breve tempo da 100 a 1.000 volte il numero delle colonie inizialmente presenti.

Nutex Power può essere combinato anche con i prodotti fertilizzanti di più comune impiego. Inoltre, grazie alla sua elevata solubilità, Nutex Power si presta ottimamente alle somministrazioni con i diserbi di pre-emergenza in modo da garantire la colonizzazione in una fase precoce. Quanto a dosi di impiego, Nutex Power si applica a dosi di 2,5-3 litri per ettaro, variando i momenti di impiego in funzione delle specifiche esigenze. Il prodotto trova infine applicazione per ottimizzare l’efficienza della concimazione organica minerale e per una più veloce e completa trasformazione dei residui colturali, dei sovesci, dei digestati e dei liquami.

Marvita Starfix: più azoto biodisponibile

Aumentare la disponibilità di azoto per le colture, senza aumentare le dosi di concimi azotati. Un obiettivo raggiungibile anche su soia grazie a Marvita Starfix, contenente micorrize e batteri selezionati per la loro caratterizzazione di azotofissatori e azoto-trasformatori. Sono questi che permettono infatti a Marvita Starfix di aumentare naturalmente la disponibilità di azoto per le colture: gli azotofissatori agiscono sull’accelerazione del ciclo dell’azoto, mentre i batteri azoto- trasformatori agiscono rispettivamente a livello di fillosfera e rizosfera aumentando la quota delle forme azotate più facilmente assorbibili dalle piante.

Inoltre, le applicazioni di Marvita Starfix diminuiscono la quota di azoto esposta a rischi di perdite per percolazione e lisciviazione, permettendo una maggiore razionalizzazione dei piani di concimazione in relazione alla quota di azoto somministrato e in funzione dello stato nutrizionale del terreno.

Formulato come liquido di elevata stabilità e solubilità, Marvita Starfix si applica su soia a dosi di 2-2,5 litri per ettaro. I momenti ideali per la sua somministrazione coincidono con i diserbi di pre/post emergenza.

L’utilizzo in sinergia di Nutex Power e Marvita Starfix apporta quindi grandi vantaggi per le aziende agricole, le quali possono in tal modo sostenere la crescita e le rese delle colture utilizzando un approccio di agricoltura sostenibile, riducendo la quota di fertilizzazione minerale e migliorando al contempo la fertilità del suolo.

La conferma del campo

I benefici delle somministrazioni su soia di Nutex Power e Marvita Starfix sono stati valutati nel 2023 nei principali areali di coltivazione, confrontandosi quindi con condizioni agronomiche e geopedologiche molto differenti. I consorzi di microrganismi apportati si sono quindi dovuti adattare a diverse tessiture del terreno, a differenti livelli di sostanza organica, nonché a diversi piani rotazionali dovuti alle precipue caratteristiche dei territori produttivi.

Nonostante ciò, grazie all’elevata flessibilità e adattabilità in ogni situazione di Nutex Power e Marvita Starfix, la loro somministrazione ha sempre portato significativi vantaggi alla raccolta, aumentando le rese finali fra il 10 e il 15% per le diverse varietà di soia Sipcam.

Apportando Nutex Power e Marvita Starfix al momento dei diserbi di pre/post-emergenza si permette infatti ai consorzi di microrganismi di colonizzare velocemente il terreno e di apportare presto i nutrienti necessari allo sviluppo della coltura. Il tutto va a vantaggio di un più rapido sviluppo nelle sue prime fasi, permettendole in seguito di chiudere anticipatamente le fila e di sostenere al meglio il fabbisogno nutrizionale durante l’intero ciclo produttivo.

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